Il comune si inventa il reato di favoreggiamento di parcheggio abusivo.
"Dottò, quanto dovete stare?" E' la domanda canonica che ogni parcheggiatore che si rispetti fa ai suoi clienti per regolarsi sulla disposizione del parco macchine che gestisce. A Napoli, non essendoci di fatto parcheggi pubblici, il parcheggiatore abusivo assolve ad una funzione sociale. Evita suicidi, gesti inconsulti, che i guidatori - esasperati - abbandonino la macchina in mezzo alla strada fuggendo.
Sul rettifilo, per via degli infiniti lavori della metropolitana (che dovevano finire nel 2006...ndr)), trovare un posto per la macchina è cosa assolutamente impossibile. Per questo motivo, l'unico modo per andare in ufficio a lavorare, è lasciare le chiavi della propria auto ad un volenteroso che si occupi di metterla in seconda, terza, quarta fila a seconda delle esigenze. A questa logica non sfuggono nemmeno gli agenti della caserma Zanzur di via De Gaspari che pure si affidano a chi li aspetta per "apparare la giornata".
Beninteso, anche l'assegnazione del posto di parcheggiatore abusivo è deciso dal camorrista di zona, ma in certi casi è necessario essere aperti di mente e a Napoli di flessibilità ce ne vuole tanta. Tanto di vigili che si occupano del traffico nessuno ne ha mai visti. Pare che se ne stiano chiusi nei loro uffici, ma non mancano voci che sostengono che si siano estinti.
In loro assenza, si è creata un equilibrio che si regge su una situazione di illegalità diffusa tollerata perchè necessaria. Senonchè il comune di Napoli, volendo far cassa e ufficialmente combattere il fenomeno, ha deciso di contestare agli automobilisti il reato di favoreggiamento di parcheggiatore abusivo. In pratica l'obolo che i guidatori danno al parcheggiatore in cambio del servizio costituirebbe una fattispecie criminosa punibile con il sequestro del mezzo, indi una contravvenzione. Che poi ci siano anche pressioni psicologiche - del tipo "o mi paghi, o ti scasso la macchina" da parte dei parcheggiatori al comune non interessa: o la borsa o la borsa, la vita non è rilevante per lo stato. Infatti te la toglie lentamente, seppure a titolo oneroso.
sabato 17 novembre 2007
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